Mar 3 Ott 2006 Scritto da Pierinux AGGIUNGI COMMENTO

Chiara ci manda questo saluto da un padre missionario che è ritornato nella sua Costa d’Avorio…”

Tra un bicchiere e un salatino, giusta continuazione della festa del matrimonio, alcune parole buttate lì da una persona che scambia con te alcune parole.

Alcuni saluti e poi ti ritrovi in macchina per il viaggio. E poco a poco ritorna a galla quel sentimento di gioia mista a rabbia. Sentimento già provato quando, dopo un incontro nel quale senti qualcuno dire “peccato non averlo registrato” e poi, nelle mie incoscienze di mettere gli incontri uno dietro l’altro, ti ritrovi in pochi momenti a preparare lo schema di un altro, ti viene come un fiume la struttura di questo incontro, ti ritrovi a piangere di gioia e di rabbia.

Gioia perché ti accorgi dei doni che Dio ti ha dato, tutto è grazia, ma anche rabbia, rabbia perché non sai, non vuoi, ti sta scomodo, insomma ci sta tutto, non sai capire che questi doni sono il massimo della tua gioia, sono quelli che possono dare alla tua vita quella pienezza che Dio ha pensato, da sempre e per sempre, per te.

Rabbia e dolore per quella ricerca di questa gioia al di fuori di quanto Dio ha pensato. Lo chiamano peccato, quella ricerca di un bene del quale pensi che il Dio geloso della tua felicità te ne voglia privare.

E allora non resta che cadere in ginocchio per incontrare questo Dio che non è geloso della tua felicità e accogliere e ringraziare per questi doni «colui che, prendendo a prestito le parole di Paolo, in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.» (Ef 3,20-21)

E questa misura traboccante è ognuno di voi, sei tu!

Grazie di essere stato dono di Dio…

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