Sr Félicitas, d’origine Rwandese, vergine consacrata, uccisa nel 1994, a circa 55 anni di età.
La sua comunità era alla frontiera fra il Rwanda e il Congo. Al momento dello scoppio del genocidio in aprile del 1994, tante altre vergini consacrate si sono rifugiate nella sua comunità; circa 20 di loro: metà tutsi e metà hutu. I ribelli hutu hanno scoperto che la loro casa era piena di suore, hanno rotto le porte e sono entrati dentro. Uno di questi ribelli ha riconosciuto la Suor Félicitas, la superiora della comunità, perché il suo fratello minore era uno dei capi dell’esercito rwandese. Questo ribelle ha subito telefonato al suo capo per comunicargli che la comunità della sua sorella era invasa da loro e chiedeva come fare per salvare la sua vita. Il capo ha risposto di separare le suore hutu dalle suore tutsi, per potere salvare così la sua sorella, e che lui stesso stava venendo per prenderla con se.
La Suor Félicitas fu informata della proposta del suo fratello, ma non accettò di andare nel gruppo delle suore hutu che furono tutte salvate. Lei fece la scelta di rimanere con le sue consorelle tutsi, furono portate al cimitero della città per essere buttate vive nelle tombe già preparate. Suo fratello arrivò un’ora dopo, ma ormai le loro tombe erano già completamente riempite di terra.
La Suor Félicitas aveva lasciato questo messaggio al suo fratello: “Non ti preoccupare di me e non condannare nessuno dei tuoi soldati; è stata la mia libera scelta di non obbedire ai tuoi ordini e di volere morire con le mie consorelle tutsi, innocenti. Addio fratellino mio! ”.
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