Carissimi, auguri di un anno di speranza e di pace
Sono terminate le festività natalizie e siamo ritornati alla vita ordinaria, di fatto molto più vicina allo spirito del Natale che tutte le decorazioni e stramberie dei giorni passati. Il nostro Natale ha avuto un tocco giapponese, con il presepio in origami, un vero capolavoro di una maestra di origami residente a Ferrara e di alcune giovani giapponesi che frequentano la Cappellania giapponese qui a Milano. La policromia, le svariate forme… e tutto in quella lievità della carta sono un bel richiamo alla spiritualità del Logos divino, dell’armonia universale che abita nella carne di un bambino che nasce in una stalla, dove si dice che gli animali gentilmente hanno dato ospitalità a Maria e Giuseppe. La lievità dei rapporti umani, del rapporto con la natura, del rapporto con le difficoltà e le gioie della vita, è la grazia che chiediamo in questo nuovo anno, liberato dal peso dei nostri rancori e interessi.
Ieri, 2 gennaio, viaggiavo sull’Intercity della sera Roma Milano. Una ventina di adolescenti, studenti dei nostri Licei, hanno sfasciato il vagone: demolita la porta del bagno e disseminato di tutto sul pavimento. Colpevoli? Vittime? Mi richiamarono lo squallore del linguaggio dei nostri “onorevoli”, che amano solo sfasciare ogni iniziativa dell’altro. Che nel 2008 un po’ di tenerezza sia versata su questa Bel Paese da noi abbruttito. Con la paziente cura delle punta delle dita di una giovane che piegano un origami!
Tanti saluti, p. Luciano
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