Dom 7 Dic 2008 Scritto da Pierinux 1 COMMENTO

lettera

Vangelo e Zen

7-12-2008

dal Vangelo di Luca 19,28-38 (rito romano domenica 23 nov.)

Il Vangelo su indicato narra Gesù che entra in Gerusalemme cavalcando un asinello che gli apostoli avevano preso in prestito gratuitamente. Gesù sta salendo a Gerusalemme dove sarà condannato e ucciso, di cui egli è pienamente consapevole. Appare più il Vangelo per il tempo di quaresima, ma la Chiesa di Milano l’ha scelto per questa domenica prima del Natale. C’è un intimo rapporto tra il bambino che nasce e l’uomo adulto che muore: nascita e morte sono inseparabili, ambedue aspetti santi e nobili della nostra esistenza. Gesù nasce in una stalla e passa i primi giorni in compagnia con gli animali. Una tradizione dice che il bambino era riscaldato dal fiato del bue e dell’asinello. Gesù poi sale a Gerusalemme a morire, ancora cavalcando l’asinello. Traspare molta mitezza in queste scene. Accogliere la nascita con mitezza, terminare il pellegrinaggio della vita con mitezza. La vita e la morte ci appartengono intimissimamente, perché è ciascuno di noi, proprio io e proprio tu, che vive e muore. Eppure, la vita e la morte sono loro che ci guidano e ci abbracciano. Lasciare che la vita ci plasmi e la morte ci sciolga con mitezza! Si parla tanto del caso Eluana, spesso come se sulla vita e sulla morte l’uomo sappia tutto e possa sentenziare su tutto. Piuttosto l’atteggiamento vero è: con mitezza accompagnare la vita, con mitezza accompagnare la morte. Soprattutto non dobbiamo istigare la vita a farsi nemica della morte, e viceversa; lasciamole amiche.

Le foglie autunnali ce lo suggeriscono. Possiamo anche soffermarci sull’immagine umile e mite dell’asinello. Sembra dire il nostro corpo che porta quel legame santo tra vita e morte nella via del tempo.

incontri

sabato 29 nov. al primo ritiro nella villa Vangelo e Zen di Desio hanno partecipato una trentina di amici della zona. (MI)

sabato 29 nov. pomeriggio, il concerto del gruppo CORO AKI dell’Università di Nagoya tenuto nella nostra chiesa in P.zza Duomo fu un vero momento di “degustazione del bello”. La chiesa era gremita di persone.

Cappellania Cattolica Giapponese Milano,
Dialogo Vangelo e Zen

Carissima amica, carissimo amico nel cammino di dialogo Vangelo e Zen,

l’improvvisa comparsa del freddo e della neve ci avvisa che l’inverno è giunto. L’inverno è tempo di ringraziamento, di purificazione e di attesa! Nella liturgia della Chiesa l’inverno è il tempo del Natale e della adolescenza di Gesù; per lo più corrisponde L’Avvento guida al Natale, il tempo in cui nella capanna dell’esistenza rinasce la speranza, grazie al bacio fra Dio e l’uomo, lo spirito e la materia, l’eternità e il tempo. A te e ai tuoi cari l’augurio di un Santo Natale che sia di speranza nel tuo cuore, nella tua famiglia, nel mondo intero.

La Cappellania Cattolica Giapponese di Milano e la Villa Vangelo e Zen di Desio organizzano alcuni momenti pregni dell’attesa dell’Avvento e della nuova speranza del Natale e Nuovo Anno. Estendono anche a te, e tramite te ai tuoi amici interessati, l’invito a partecipare.

P. Luciano Mazzocchi

Il Natale della Cappellania cattolica Giapponese

luogo: Chiesa di Santa Maria Annunciata in Camposanto Piazza Duomo 18 Milano
Tel. 02.80582267/338.1011101

  • Domenica 21 dicembre:
    ore 11.00 Santa Messa in lingua giapponese e italiana
    ore 16.00 (apertura ore 15.30) concerto di canti spirituali giapponesi e di arpa, offerto dai giovani cantanti giapponesi residenti in Milano e loro amici italiani. Ingresso libero. Gradita un’offerta libera. Il programma dettagliato nella seguente lettera.
  • Notte di Natale 24 dicembre
    ore 20.30 – 21.30 nella chiesa sopra indicata tempo di meditazione silenziosa e di domanda di perdono (possibile il sacramento del perdono)
    ore 21.30 Santa Messa di Natale con canti in lingua giapponese e italiana
  • Presepio e albero di Natale in origami
    Nei giorni 25 dicembre ore 16.00 – 19.00; 26 dicembre ore 9.00-12.00; 15.00-19.00, la suddetta chiesa è aperta per la visita al presepio e albero di Natale in origami
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Un commento

  1. nando.atram ha detto:

    Pur essendo difficile, per me almeno, comunicare attorno a “parole” che sembrano dire tutto ciò che è possibile e quindi quasi esclusivamente da ascoltare, vorrei cercare di esprimere come questa lettura- comunicazione possa essere fonte di ricerca per conoscere sé stessi un po’ meglio e trovare qualche strada da seguire nellla quotidianità. In questo caso pensavo alla mitezza come qualità intima dell’ uomo che si deve coniugare con la forza, necessaria per vivere la vita. Talvolta si è miti nel senso quasi di rassegnazione nell’ accettare le cose che ci accadono. Difficle appare inserirsi nella vita con tutta l’ energia che ci è stata data ( sapendo che più agisci più sbagli )conservando o ricercando la mitezza negli atteggiamenti essenziali della vita. A volte ti senti portato quasi a dover scegliere come se le due qualità mitezza-forza fossero tra loro opposte. Certo posso ” capire ” che in realtà sono entrambe necessarie e che dipende poi dalle situazioni, ma concretamente la scelta risulta sofferta e spesso sbagliata.
    A volte mi viene da dire: Povero uomo! Che strada difficle hai scelto di percorrere!
    Poi mi consolo pensando che comunque non si è soli!
    Un buon Natale a tutti voi!

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