“IL DALAI LAMA E’ STATO PER ME UN’ISPIRAZIONE”
Il giorno 18 giugno 2012 Laurence Freeman OSB ha incontrato Sua Santità il Dalai Lama a Manchester UK.
Hanno parlato del dialogo che terranno insieme durante il prossimo pellegrinaggio
della Comunità Mondiale di Meditazione Cristiana in India nel gennaio 2013. Hanno anche parlato di progetti per una nuova serie di eventi concernenti The Way of Peace (Il cammino della pace) che condurranno insieme.
D: Sembra che Lei abbia un’amicizia molto sentita con il Dalai Lama e anche lui parla di Lei affettuosamente come di un amico e fratello spirituale. Come si è sviluppata questa amicizia? Quando è avvenuto il vostro primo incontro?
Incontrai il Dalai Lama per la prima volta a Montreal nel 1980, quando John Main lo invitò a visitare la nostra nuova comunità in quella città, dopo una funzione interreligiosa nella cattedrale. Io ero un giovane monaco appena consacrato a quel tempo. Il Dalai Lama ci fece visita per la preghiera e meditazione di mezzogiorno, che fu seguita dal pranzo. Fr. John ebbe con lui una conversazione molto positiva e alla sua partenza gli regalò una copia della Regola di San Benedetto. Penso che il Dalai Lama sia rimasto molto impressionato ed interessato all’idea di Cristiani che praticavano e insegnavano la meditazione secondo la propria tradizione.
Nel suo libro “Towards the True Kinship of Faiths” ( titolo italiano: “le Religioni sono tutte sorelle”) egli descrive questo incontro e quanto ne rimase commosso. Sia lui che Fr. John si incontrarono certo ad un profondo livello personale.
Qualche anno dopo, dopo la morte di Fr. John, io invitai Sua Santità a guidare il Seminario John Main. Egli accettò per rispetto della sua amicizia. Poi chiese: “ Su cosa vorreste che io parlassi?” Fui preso un po’ alla sprovvista, pensai velocemente e poi dissi: “Sarebbe disposto a commentare il Vangelo secondo la vostra tradizione?” Il Dalai Lama riflettè un po’, poi sorrise e rispose: “ Io non conosco molto dei Vangeli, ma sì, proviamo” Era un segno sia della sua disponibilità ad un dialogo profondo- vedere in base al punto di vista dell’altro, lasciando andare l’attaccamento al proprio- sia del suo personale coraggio e della sua fiducia in se stesso.
E questo fu l’inizio del Seminario “The Good Heart” del 1994. Il libro con lo stesso titolo (in italiano : “Incontro con Gesù”) è diventato un classico del dialogo interreligioso. Il Dalai Lama spesso dice che questo è uno dei suoi libri preferiti, perché ha tante lettere ricevute da Cristiani di tutto il mondo dove dicono che i suoi commenti sul Vangelo li hanno aiutati a ricollegarsi con le loro tradizioni.
D. Com’è nata l’idea del Cammino della Pace?
L.F. Durante il Seminario “The Good Heart” decidemmo di estendere il dialogo al “Cammino della Pace” in cui avremmo esplorato diverse forme di dialogo centrato sulla meditazione. Era un programma triennale che iniziava con un pellegrinaggio. Sua Santità ci invitò a Bodhgaya, dove il Buddha fu illuminato. Avemmo vari giorni di scambio d’idee sui significati di salvazione ed illuminazione ed iniziavamo ogni giorno meditando sotto l’albero bodhi, Cristiani e Buddisti insieme, in una stupenda atmosfera di serenità. Ci regalò un bellissimo thanka dipinto su sua richiesta dai monaci tibetani, che raffigurava la nascita di Gesù. Lo conserviamo nella nostra sala di meditazione del centro di Londra dove meditiamo ogni giorno.
La seconda parte del Cammino della Pace fu un ritiro in uno dei nostri monasteri in Italia. Volevamo mostrare che se un monaco buddista e uno cristiano potevano essere amici avrebbero sicuramente potuto diventare amici anche Cattolici e Protestanti. Noi crediamo che l’amicizia nata da un dialogo profondo possa diventare una forza di guarigione per le ferite di divisione fra le genti-anche le ferite più profonde, complesse ed antiche.
Ricordo un bellissimo momento durante il Seminario in Irlanda del Nord, quando entrammo insieme in una sala per incontrare un gruppo di vittime della violenza da entrambe le parti. Lo stato d’animo era molto teso ed ostile e c’era un’atmosfera molto fredda quando entrammo.Il Dalai Lama si rese conto immediatamente di quello stato emotivo, saltò le introduzioni formali ed entrò direttamente nel dialogo cominciando col raccontare la sua storia ed il suo atteggiamento verso la gente che aveva occupato la sua terra. Alla fine dell’incontro l’umore era cambiato totalmente e c’era un meraviglioso spirito di autoconsapevolezza e di autoapertura reciproca.
Fu proprio in quell’incontro che egli conobbe Richard Moore, che aveva molto ammirato come esempio della capacità umana del perdono.
Così, attraverso gli anni, e specialmente attraverso questi dialoghi, il mio rispetto ed il mio caldo affetto per il Dalai Lama sono cresciuti, si sono approfonditi e mi hanno arricchito.
D. Ci parli del suo ultimo incontro nel Regno Unito….
L.F. L’ho invitato recentemente durante la sua visita nell’U.K. Ci siamo scambiati le reciproche notizie e poi abbiamo discusso su ulteriori incontri previsti.
Il primo di questi sarà il dialogo che terremo in India, a Sarnath, dove il Buddha eseguì il primo giro della ruota del Dharma. Sarà a gennaio 2013. Avverrà durante il nostro pellegrinaggio WCCM in India.
Abbiamo anche parlato di una nuova serie di “Cammini della Pace”, centrati su temi e problemi contemporanei, balzati in primo piano nella vita moderna durante gli ultimi anni, e specialmente la nostra crisi contemporanea, a partire dal primo Cammino della Pace. Daremo ulteriori informazioni sul programma triennale al più presto.
D. Oggi cosa rappresenta il Dalai Lama per lei?
L.F. Il Dalai Lama per me è stato un’ispirazione. Oserei perfino dire una figura simile al Cristo. Ha subito grandi perdite e sofferenze personali. Ed è diventato un essere umano dotato di una compassione senza limiti e anche di una gioia contagiosa.
Egli insegna con l’esempio tanto quanto con le parole. Riesce a comunicare con ciascuno in modi semplici, informali,partendo dalla sua esperienza diretta, senza dover far uso di termini difficili o di idee complicate. In tal modo egli è un magnifico testimone ,penso per ogni essere umano sul pianeta, della capacità umana di sollevarci al di sopra del nostro isolamento e perfino delle nostre peggiori sofferenze.
Ricorda alle persone la piena capacità della consapevolezza umana.
Nei miei dialoghi con lui sono sempre rimasto colpito dal fatto che le somiglianze e le differenze delle nostre esperienze e dei nostri approcci risultano ugualmente importanti. Ciò coincide con l’opinione del Dalai Lama, che non dobbiamo mai sottovalutare l’importanza delle differenze che vengono evidenziate nel corso del dialogo.
Io sento che qui c’è un paradosso. Noi entriamo nella più profonda simpatia e perfino nella più profonda condivisione di esperienze attraverso le differenze ancor più che attraverso le somiglianze.
Così il Dalai Lama ha arricchito la mia fede Cristiana in modo sorprendente e creativo. Egli ha anche parlato di come il suo rispetto e la sua simpatia per la tradizione Cristiana e per la fede Cristiana siano state potenziate dal contatto che egli ha avuto con la nostra comunità e naturalmente con molti altri gruppi Cristiani.
Io non ho alcun dubbio, per quanto possa suonare strano, che egli ha stimolato ed approfondito la mia fede Cristiana.
Quindi è sempre una grande gioia incontrarlo. Rinfresca il mio ottimismo per il lavoro della nostra comunità, la Comunità Mondiale di Meditazione Cristiana, che sta approfondendo il molto necessario rinnovamento spirituale della Chiesa- e in particolar modo per la nostra “Meditatio”, recentemente iniziata, che sta portando i frutti della meditazione nel mondo laico-.
Io viaggio molto, come anche il Dalai Lama. A volte i nostri percorsi si incrociano e questo è fonte di vera felicità; ma anche negli intervalli fra i nostri incontri mi sento molto vicino a lui come confratello monaco, come meditatore e- fenomeno semplicemente raro- come essere umano pacifico, gioioso e normale.
Io e la nostra comunità pregustiamo già da ora l’incontro di gennaio a Sarnath e il prossimo Cammino di Pace, e ricordiamo sempre Sua Santità e il suo straordinario lavoro per il mondo contemporaneo nelle nostre preghiere.
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