Si è conclusa, nel migliore dei modi la 2° edizione di Abbey Contemporary Art, all’Abbazia di San Remigio di Parodi Ligure. Il Prof. Renzo Incaminato ci ha condotto attraverso un viaggio nello spazio e nel tempo, partendo da milioni di anni fa , per raccontarci la formazione e l’evoluzione del territorio, su cui noi oggi viviamo, da un punto di vista geomorfologico e la formazione della Valle di San Remigio con le sue terre calcaree, che sono conseguenza degli strati sedimentari delle “nostre” rocce.
Venerdì 27 Luglio , la Prof.ssa Marina Pepino ci ha raccontato la sua esperienza all’ex ospedale psichiatrico di Racconigi, dopo il video “Omnes Colores”, diretto da Koji Miyazaki, sull’esperienza dell’artista capace di vedere quello che non c’è, di percepire emozioni,di leggere nell’anima i bisogni dei ricoverati, che all’epoca ( 1990-94) erano numerosi nella struttura ospedaliera. Sabato 21 Luglio, il grande maestro Kengiro Azuma, alla richiesta di illustare il pensiero dell’opera che ha presentato nell’Abbazia, ( una goccia d’acqua realizzata in bronzo) ha ripercorso in quasi due ore di conferenza, i presupposti della sua ricerca artistica.Una grande lezione di vita. Doveva morire come Kamikaze per l’imperatore del giappone; una settimana prima del suo ultimo viaggio sull’aereo carico di esplosivo, finisce la guerra , con le due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, non parte.
Poi si rende conto che l’Imperatore non è il Dio Sole in cui credeva, ma una persona come noi; questo gli provoca una profonda crisi spirituale, come se la fede, la sua parte invisibile,i suoi sentimenti si fossero staccati completamente dal corpo umano.
Tutta la sua straordinaria ricerca artistica, dopo aver trascorso 20 anni a fianco del maestro Marino Marini, e sulla ricerca di quella parte invisibile, spirituale ( fede) che lo aveva traumatizzato dopo la guerra.
Nonostante non sia cristiano,una sua sala personale è presente ai Musei Vaticani e ancora oggi , all’età di 86 anni , sta lavorando con grande energia ad un importante progetto scultoreo per una Chiesa Francescana. La goccia d’acqua , che ha presentato all’abbazia, è come la nostra vita; una forma perfetta, simbolo della natura e dell’ambiente, nel momento in cui si forma sotto una grondaia, in un attimo sparisce e cade a terra. Poi con il calore del terreno, ritorna verso il cielo , poi si condensa e si crea un ciclo; anche noi , con i nostri desideri in vita tendiamo verso l’alto, poi quando moriremo il nostro corpo tornerà sotto terrà e sparirà; ma la parte invisibile, resterà a memoria per le generazioni successive. È questa parte invisibile, che Azuma come scultore ci rappresenta nelle sue opere e ci commuove.
In questo contesto antico dell’Abbazia, tutte le opere esposte, dei 20 artisti invitati in questa edizione , hanno fatto discutere e pensare il numeroso pubblico accorso durante le sei giornate di apertura. Arte non solo come mezzo di godimento estetico, ma come comunicazione tra gli uomini, con la quale si trasmettono le proprie sensazioni, necessaria alla vita del singolo uomo e dell’umanità.
Come per Tarkovskij, “ continuiamo a bagnare ogni giorno l’albero secco ,finchè l’albero non fruttifichi”.
Grazie, Cordialmente e a presto!!
Michele Dellaria e Setsuko
Nessun tag per questo post.