a tutti gli amici l’augurio di un santo Natale!
…. raccontando la commozione di un incontro recente
Il 4 dicembre è ritornata al confessionale della chiesa di San Babila, Milano, una giovane ghanese. Come la volta precedente, si inginocchiò davanti a me seduto nel confessionale e mi chiese: “Padre, preghi con me perché mia figlia Grazia sia felice in paradiso”. Detto questo, di nuovo mi raccontò il suo dolore: un uomo l’aveva messa incinta con la forza e poi l’abbandonò. Nacque Grazia, ma per l’estrema povertà la bambina non poté crescere. Morì a due anni.
Commosso, unii la mia preghiera a quella della donna ghanese e pregavo assiduamente che ora in cielo Grazia sia accolta nella gioia dei santi. Pregavo che Dio e gli angeli abbiano il tempo per giocare con lei e con tutti i bambini che sulla terra sono stati amati dalla loro mamma, ma nessun altro s’è fermato a giocare con loro, nemmeno il loro papà. Mentre pregavo, la giovane ghanese continuava a piangere con una calma profonda, cosmica. Mi rammentò il volto di un’altra ragazza madre, che partorì adagiata sulla paglia della capanna di Betlemme. Ma Maria aveva concepito nell’amplesso dello Spirito e al parto era stata assistita dal suo premuroso sposo. Invece la giovane ghanese sembrava abbandonata anche da quel Dio a cui lei aveva rivolto tante preghiere affinché sua figlia potesse crescere bella e sana. Sentii dentro di me fremere la funzione sacerdotale, quella di risvegliare e sollecitare Dio a compiere il suo dovere. Perché Dio ha fatto tante promesse bibliche a favore di chi subisce ingiustizia, ma i giusti continuano a soffrire, troppo.
Il volto rotondo e nero della giovane madre ghanese mi raffigurava la madre terra, tonda e scura; quei rigoli che scorrevano dai suoi occhi sulle guance riflettendo l’esile luce del confessionale mi raffiguravano i fiumi di lacrime versati dalla parte femminile e materna della creazione. Anche la mucca piange quando le è sottratto il vitellino che vorrebbe allattare con la rugiada delle sue mammelle. Quel suo muggito è preghiera.
“Tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto” (Lettera ai Romani 8,22).
Raramente i giornali parlano delle donne del Congo che in questi giorni sono violentate dai soldati invasori, e dei loro bambini abbandonati. La crisi economica che ci costringe a un Natale più sobrio è grazia ottenuta sulla nostra impazzita umanità dal gemito delle madri che invocano una società dove tutti i bambini, neri e bianchi e gialli, possano crescere giocando. Attraverso il gioco imparano il cuore della vita: la sua gratuità e contemporaneamente la sua serietà. I grandi artefici dell’economia attuale che riducono tutto al solo profitto, e questo riservato a pochi, probabilmente da bambini non hanno giocato al punto da comprendere che la vita è un gioco, gratuito e serio. Oppure i giochi loro offerti furono troppo artefatti. Crebbero artefatti giocando con giochi artefatti.
Nacque nella capanna! Troppi cristiani riducono il Natale alla nascita di un Figlio di Dio che scende sulla terra. Cantano: “Tu scendi dalle stelle o re del cielo! E vieni in mezzo a noi al freddo e al gelo…”. Ci accontentiamo di una fede cristiana al passivo, in cui noi siamo solo i bamboccioni del cielo. Ma la giovane ghanese con la sua preghiera comandava a Dio di avere cura della sua figliola. La sua preghiera generava Dio nella sofferenza del suo popolo. Una dimensione della fede cristiana che i fratelli protestanti non hanno potuto ancora accogliere è che Dio è figlio di una donna. L’umanità attraverso la donna genera Dio. Un distico dal “Pellegrino cherubico” di Silesio canta:
“La Divinità è mia linfa: da me verdeggia in fiore
Il suo spirito santo, che dà vita al germoglio”.
In me, in te, in noi, la Divinità verdeggia in fiore e lo Spirito di Dio dà vita al germoglio della giustizia, della pace e della gioia. Quando una donna prega con le lacrime agli occhi… la sua preghiera ha la forza di comandare a Dio di scendere sulla terra e portarci salvezza. Così pregano le mamme dei bambini della scuola elementare di Newtown in Connecticut.
Invocato dalla preghiera di tante madri, scendi o Dio a custodire i bambini dalla prepotente cultura del profitto. Guida noi adulti a ritornare bambini, perché di fatto noi, nella incommensurabile creazione, siamo appunto un gioco da bambini. Quando l’umanità avrà ritrovato la sua anima infantile, tu Dio puoi ritornare in cielo. O, forse, se lo preferisci, puoi rimanere con noi, perché allora la terra sarà paradiso. Ricordati o Dio che se non scendi fra noi, rimani imperfetto e non puoi salvare nessuno. Saresti inutile. Parlando di tuo Figlio, la Scrittura dice: “… pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna”
(Lettera agli Ebrei, 5,8-9). E’ Natale! Comandiamo a Dio di nascere sulla terra, unendoci alla preghiera della giovane madre ghanese e di tutte le madri.!
Carissima/o amica/o, mi auguro che questa lettera e le altre che ti ho mandato quasi settimanalmente ti siano utili e anche di conforto. In occasione del Natale mi permetto di bussare alla tua generosità. Ti chiedo un obolo a sostegno della testimonianza e dell’attività Vangelo e Zen. L’unica risorsa per la conduzione e la manutenzione dell’attività e della casa è data dalle offerte degli amici. Come ti è noto, da aprile vivono insieme con me alcuni giovani che condividono il cammino Vangelo e Zen. Se puoi, e solamente se puoi, stendo la mano e ti chiedo l’obolo natalizio. Puoi usufruire dell’IBAN che allego alla lettera.
Una parte dell’obolo che voi manderete verrà devoluto all’opera di soccorso delle donne violentate in Congo.
Grazie! p. Luciano, Alessio, Raoul, Yasuo
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- Celebrazione del Natale presso la Cappellania giapponese P.zza Duomo 18
– 24 dicembre ore 21,00 apertura della chiesa; 21,30 – 22,30 attendendo il Natale: canti, melodie, recitazioni sacre… ; 22,30 – 23,00 rito comunitario del sacramento del perdono; 23.00 Santa Messa della notte in lingua giapponese e parzialmente italiana; 24.00 agape natalizia (si invita a portare qualche cosa)
– 25 dicembre ore 9,30 Santa Messa a Muzzano (Lodi); 11,30 Santa Messa in lingua giapponese presso la cappellania.
- Ritiro di fine anno a Desio: si può arrivare il 28 sera (cena ore 19.30)
– 29 e 30 dicembre: pratica Vangelo e Zen la mattina e la sera (il 29 Santa Messa vigiliare), mezza giornata di studio su Vangelo e Zen con dialogo e condivisione, mezza giornata di lavoro.
– 31 dicembre (possibile partecipare solo a questo giorno) ritiro di ringraziamento e di preghiera cominciando dalle ore 8,00: 10 sedute di zazen, 2 meditazioni sul Vangelo, meditazione personale in giardino, ore 18.00 celebrazione eucaristica, cena, attesa della mezzanotte in zazen, a mezzanotte Vangelo e preghiera d’augurio.
– 1 gennaio, possibile partecipare all’eucaristia della Cappellania giapponese e visitare alcuni luoghi di pace.
L’offerta di partecipazione è fatta in modo libero. Le spese vive di una giornata compreso il riscaldamento si aggirano a circa Euro 30,00. Gradita l’aggiunta di un’offerta per promuovere la nostra attività.
Si raccomanda la prenotazione: TEL 0362.300350 – 338.1011101
Allego pure alcune foto riprese venerdì 15 dic. Il giovane fotografato con me è Paolo, l’amico ignoto che mi ha soccorso quando sono caduto sul binario della metropolitana. Paolo, GRAZIE!
新年おめでとう御座います! Felice anno! |
Per chi volesse contribuire economicamente alla gestione della Comunità… ecco le coordinate bancarie:
Nessun tag per questo post.Credito Valtellinese Intestazione conto: VANGELO E ZEN
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