martedì 17 novembre
il momento dello Zazen
prima dello Zazen
A tarda notte,
prendo in fretta l’inchiostro
e col volto allegro di saké,
faccio scorrere il pennello.
Voglio uguagliare il profumo
dei fiori di pruno;
sono vecchio,
ma non voglio essere inferiore a loro.
da “Poesie di Ryōkan” – (La via felice)
mi seggo in Zazen sulla via…
Sostare in Zazen è anche conversione al profumo della propria natura originaria. E’ un battesimo silenzioso nella propria originaria nobiltà.
Il momento dell’ascolto del Vangelo (Gv 3, 17 – 21)
Ascolto il Vangelo leggendolo a chiara voce.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.
Quando noi vediamo le persone o le cose pensiamo di avere visto veramente le persone e le cose, ma mentre il nostro occhio fisico vedeva, il nostro cuore, all’insaputa del nostro occhio fisico, riversava sulle persone e sulle cose le sue aspettative, colorando persone e cose come amiche o nemiche. Così negli altri vediamo riflessi ancora i nostri stati d’animo, i nostri malumori o le nostre esaltazioni. Simon Weil scrive: “La rinuncia a essere persona fa dell’uomo il riflesso di Dio”. Quando il cuore non condiziona l’occhio,
l’occhio vede limpidamente. Alcuni in Gesù hanno visto Dio. Vedendo Dio in un uomo, lo riconobbero nel loro occhio che aveva visto. E quell’occhio cominciò a vedere Dio anche nelle foglie che cadono, anche in un povero morente sul ciglio della strada…
la preghiera
una preghiera
Può essere anche quella del vechio Simeone quando vide il pargolo Gesù portato al tempio:
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele.