Venerdì 27 novembre
il momento dello Zazen
prima dello Zazen
Vedo i bambini
giocare allegramente,
non mi è possibile frenare le lacrime
che scendono abbondanti.
Giorni di foschia, in questa primavera; passo il tempo giocando a palla
coi bambini.
da “Poesie di Ryŏkan” (La vita felice)
Una parete separa il caseggiato settecentesco dove è questa sede Vangelo e Zen e un istituto comprensivo di scuola elementare. Ogni giorno di scuola verso le 8 del mattino tutto l’ambiente è pervaso da un coro di voci bianche.I più piccoli, gli alunni di prima elementare, senza la mascherina, mentre gli altri con la mascherina. Un papà sta consegnando all’insegnante i suoi due tesori: la bimba, grandicella, ha la mascherina e il fratellino, ancora di prima elementare, ne è senza. “Papà, quando sarò un po’ più grande potrò metterla anch’io la mascherina; non è vero? Ma devo aspettare ancora molto?”. Il papà rispose con un sorriso, mentre l’insegnante ad alta voce raccomandava agli alunni di tenere la distanza.
Ma cos’è che impedisce ai grandi di fare le cose con semplicità, come un gioco, senza appesantirle di ingrovigli mentali?
mi seggo in Zazen… è semplicemente un gioco, se non lo ingroviglio di seriosità...
Il momento dell’ascolto del Vangelo (Mc 4, 21 – 22)
“A me, Tommaso, questo Vangelo parla di Gesù che scuote tutta la città santa cavalcando un cucciolo d’asino”
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un’asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito». Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, con un puledro figlio di bestia da soma. I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via.
La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli! Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea»
La semplicità dei fanciulli è bella, allegra; ma gli anni passano e si diventa grandi. Gli anni passano ancora ma la direzione cambia: si ritorna bambini con le rughe sul volto. La dignità di una coppia senz’altro ultra ottantenne che si ferma davanti a una rinomata gelateria di Via Garibaldi, Milano, oggi primo pomeriggio dal quasi caldo sole novembrino. “Possiamo toglierci la mascherina?” con garbo chiese lui a chi serviva il gelato ai due innamorati ultraottantenni in piedi davanti allo sportello.
Forse festeggiavano le loro nozze di diamante. Gustare di essere ritornati bambini, senza la prospettiva di diventare grandi! Con la sola prospettiva del paradiso!
la preghiera
se lavoratore-lavoratrice: un bacio ai tuoi calli; se anziano/a: una carezza alle tue rughe…..
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