presso chiesa di San Bartolomeo
Oggi, festa dell’immacolatezza di Maria madre di Gesù, prototipo dell’affetto immacolato di ogni madre verso i suoi figli in tutto l’ordine dei viventi, vi presento l’ultima pubblicazione che mi ha coinvolto come traduttore e curatore: “I 99 dubbi della mia fede” di Endō Shūsaku. Vedi sotto. A giorni il libro sarà nelle librerie e a disposizione per l’acquisto on line per chi non può accedere alle librerie. In occasione dei prossimi incontri domenicali, o di ritiro Vangelo e Zen, porterò con me alcune copie precedentemente acquistate per chi avesse difficoltà a reperire altrimenti.
Domenica 13 dicembre, a Desio presso i Missionari Saveriani:
– ore 10,00 Zazen,
– ore 10,30 Eucaristia — presso la chiesa di San Bartolomeo (Via Moscova 6, Turati, Milano)
– ore 16,00 Eucaristia con rito di accoglienza nel catecumenato in lingua giapponese e parzialmente italiana.
p. Luciano
L’editore Luni ma ha recapitato in anteprima alcune copie del libro “I 99 dubbi della mia fede” che a giorni sarà distribuito nelle librerie e a disposizione per l’acquisto on line.
L’editore in questa introduzione rende ragione al titolo che ha dato a questa antologia di pensieri religiosi di End ō Shūsaku, che per la profonda incidenza che scalfisce nel cuore del lettore richiama “I pensieri” di Blaise Pascal, con un tocco di sofficità che il filosofo francese non poté avere. Scrive l’editore Matteo Liuterani: “Le parole riportate in questo volume sono uno stimolo per chiunque sia su una strada di ricerca e di fede (qualunque essa sia), un cammino spesso silente e amaro, fatto di cadute e dubbi, ripensamenti e slanci.
Le pagine qui presentate non vogliono né possono sostituirsi alla “fede” di ognuno, ma costituiscono un momento di meditazione e profonda riflessione, senza dimenticare cosa scriveva l’autore di questi straordinari testi: “La fede: il novantanove per cento è dubbio, l’un per cento è speranza”.
Il segreto della profonda incidenza della testimonianza di Endō Shūsaku nel cuore del lettore sta nel fatto che il novantanove per cento di dubbi e l’un per cento di speranza, traducendo letteralmente l’espressione giapponese dell’autore, hanno la schiena in comune. Solo nella accoglienza umile e affettuosa del limite del cuore umano, in questo si dischiude l’un percento della luce che il novantanove per cento del buio o del semibuio rende commovente e bello.
Il segreto della profonda incidenza della testimonianza di Endō Shūsaku nel cuore del lettore sta nel fatto che il novantanove per cento di dubbi e l’un per cento di speranza, traducendo letteralmente l’espressione giapponese dell’autore, hanno la schiena in comune. Solo nella accoglienza umile e affettuosa del limite del cuore umano, in questo si dischiude l’un percento della luce che il novantanove per cento del buio o del semibuio rende commovente e bello.
Fu anzitutto la mia commozione quando, nei mesi di marzo e aprile in cui le ordinanze anti-covid mi trattennero in casa, andavo traducendo dal giapponese questa antologia di pensieri che sentivo pregni di umanità e di spiritualità. Il rapporto finito e infinito è la mia esperienza religiosa quotidiana, e credo di tutti, appunto perché finito e infinito hanno la schiena in comune. Ho chiesto all’editore di imprimere su una delle pagine vuote che tutti i libri hanno all’inizio, come fosse un occhiello, uno dei pensieri dell’antologia. Eccolo:
“Quando ho nel cuore qualcosa veramente importante, non vado a spifferarlo nelle piazze, nemmeno fra gli amici. Lo dico solo a Dio in un orecchio. Rimane un segreto tra me e Lui, un intimo colloquio d’amore tra il finito e l’infinito”. p. Luciano
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