La stella del mattino – cammino religioso Vangelo e Zen
Milano, quaresima 2025
Il fascino forte della quaresima
Con dignità sanno tacere con te, bosco e rupe!
…l’albero che ami, silenzioso e in ascolto, si protende sul mare…
“… pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo” (Lc 4,1-2).
La figura, forte e affascinante, di Gesù nel deserto dove lotta contro la tentazione dei piaceri, del dominio, della religione del mondo, in ascolto silenzioso della vocazione consegnatagli dal Padre “Tu sei il Figlio mio, l’amato…” (Mc 1,11), questa austera e affascinante figura di Gesù ammonisce che la quaresima è un tempo di lotta e di conversione radicale alla dignità dell’uomo. Con il rispetto a chi fa la grande quaresima di Gesù nel deserto, le nostre piccole quaresime che iniziano con le chicchiere del carnevale e terminano con dolci colombe e nel frammezzo qualche pio e innocuo fioretto, queste nostre quaresimine ci lasciano paffutelli. Il digiuno del ramadan dei fratelli mussulmani, che quest’anno coincide con la nostra quaresima, è vero, è concreto. Un inchino!
L’austera e affascinate figura di Gesù nel deserto mi evoca una pagina di “Così parlò Zarathustra”. Nietzsche, pur nell’instabilità della sua salute fisica e psichica, fu un profeta laico della recente nostra era. Richiama il profeta Geremia dell’Antico Testamento che profetizzò la distruzione del tempio di Gerusalemme per opera di Nabucodonosor essere volontà di Dio. I sacerdoti lo scomunicarono come bestemmiatore e lo gettarono in una cisterna. I veri profeti sanno bestemmiare contro le minuscole religioni.
Così parlò Zarathustra: “Fuggi, amico mio, nella mia solitudine! Io ti vedo stordito dal rumore dei grandi uomini e trafitto dai pungiglioni dei piccoli. Con dignità sanno tacere con te bosco e rupe. Assomigliati nuovo all’albero che ami, dalle ampie fronde: silenzioso e in ascolto si protende sul mare.
Dove cessa la solitudine, là incomincia il mercato e dove incomincia il mercato, là incomincia anche il baccano dei grandi commedianti e il ronzio delle mosche velenose…
Pieno di solenni saltimbanchi è il mercato, e il popolo si vanta dei suoi grandi uomini: questi sono per lui i padroni dell’ora…
Fuggi, amico mio, nella tua solitudine: ti vedo trafitto da punture di mosche velenose. Fuggi là dove spira un’aria rude e forte…”
Nietzsche scrisse queste parole in un’epoca altra dalla nostra, eppure noi oggi queste parole le sentiamo vere ed attuali, come frecce. La suggestiva malìa dei grandi commedianti e il lamentoso ronzio dei piccoli sembrano riempire tutto, come non ci fosse altro spazio dove risiedere. L’arresa a una o all’altra sponda sembra destino. Ma di fatto l’arresa a una sponda è contemporaneamente l’arresa a tutte e due le sponde. Il baccano dei grandi commedianti vuole il ronzio delle mosche e viceversa, altrimenti il mercato non è mercato. L’industria che strepita l’ultima moda o di vestiti, o di computer, o di cibi preconfezionati, o di qualunque altro genere, vuole la ronda dei suoi devoti. Gli stipendi milionari dei giocatori di calcio vogliono gli stadi stracolmi di tifosi. Anch’io prete mi compiaccio se la chiesa è, comunque, piena. “Padre, che cosa si deve fare per ottenere l’indulgenza del Giubileo?” è una domanda che mi viene rivolta spesso in quest’anno giubilare. Gesù rispose: “Una cosa sola ti manca: Va, vendi quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni! Seguimi!”. Ma ecco la nuova domanda: Qual è il modo dì seguire il Signore? “Nessuno dirà: Eccolo qui, oppure dirà: Eccolo là; perché il regno di Dio è in mezzo a voi!” (Lc 17, 21).
L’AI, l’intelligenza artificiale, vuole intelligenze che hanno bisogno del suo artificio. Ma è possibile
essere intelligenti senza artificio?
E’ possibile credere senza vedere un riscontro? Sì, credere credendo! Una fede senza baccano sopra e senza ronzio sotto.
C’è molta solitudine in giro oggi. E’ la solitudine di chi non conosce se stesso dall’intimo della sua vocazione originaria, ma si vede vedendosi da come gli altri lo vedono: esaltato quando gli altri lo osannano, depresso quando gli altri lo mettono da parte. Chi non conosce sé stesso dall’intimo della sua vocazione esistenziale vede sempre il sé stesso che è il prodotto degli altri che lo vedono. Vede un prodotto. L’era dei social.
E’ QUARESIMA!
p. Luciano
Il cedro Jōmon (Yakushima, Giappone) anni 7.200
patrimonio dell‘umanità
Nessun tag per questo post.