Mar 18 Mar 2025 Scritto da Maurizio Lari AGGIUNGI COMMENTO

Oggi, seconda domenica di quaresima, nella messa secondo il rito romano viene letto e meditato il vangelo della trasfigurazione di Gesù.

<Circa otto giorni dopo questi discorsi, (Gesù) prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante> (Lc 9,28-29).

In cammino verso Gerusalemme dove i sacerdoti e gli scribi con i farisei lo attendevano per arrestarlo e appenderlo alla croce, Gesù salì sul monte a pregare e, mentre pregava, avvertì sul suo cammino verso la morte il vigoroso conforto del cielo e quello tenero della terra, della montagna. Giunto sul monte “… dalla nube uscì una voce che diceva: <Questi è il figlio mio, l’eletto, ascoltatelo>. Appena la voce cessò, Gesù restò solo” (Lc 9,35).

“…mentre pregava…” è il mentre di questo nostro oggi trafitto dalle guerre: donne, bambini, anziani, ostaggi, soldati allontanati dagli affetti famigliari e buttati al fronte a uccidere altri soldati a loro volta strappati dagli affetti famigliari: tutti, nel loro intimo, una sola preghiera invocante la pace!

L’ideogramma sino-giapponese di preghiera è reso dall’accostamento della radicale di manifestazione (a destra dell’ideogramma: i 5 raggi del sole che sorge) e dalla radicale di accetta (a sinistra: la scure brandita per tagliare): . Il soldato sconfitto veniva decapitato su un ceppo e l’ultimo urlo che emetteva era la sua preghiera esistenziale, era la sua disperata invocazione della pace. Il grido che raccoglie e offre tutto di sé è preghiera. “Gesù, dando un forte grido, spirò” (Mc 15,37). Pregare per la pace è gridare, è urlare la pace tramite l’offerta di sé alla costruzione della pace. Spesso occorre urlare e gridare in silenzio. La quercia cresce in silenzio e affronta la furia delle burrasche.

23 settembre 1943. Il carabiniere Salvo D’Acquisto, ventitreenne, stringendo fra le mani la corona del rosario e raccoltosi nel suo giovanile sé unico ed eterno, si offrì a morire in cambio di un gruppo di persone innocenti rastrellate dalla violenza nazista. Fu fucilato. “Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me e io non ho paura“.

Le considerazioni sulla vita che, vissuta in reale presenza, è contemporaneamente silenzio e grido hanno intessuto la presentazione del mio libro “La gratuità e la libertà interiore – scalando a mani nude“, condotta da Don Paolo Alliata. (15 marzo – basilica di San Carlo, Corso Vittorio Emanuele, Milano).

Possibile vedere e ascoltare cliccando: https://youtu.be/5NFYlKggCTo

p. Luciano

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