Pubblico una preghiera trovata per caso che mi è parsa molto bella e da condividere
- “Tu mi ami cosi come sono”
Signore, riconciliami con me stesso.
Come potrei incontrare e amare gli altri se non mi incontro e non mi amo
Signore, tu che mi ami cosi come sono e non come mi sogno,
aiutami ad accettare la mia condizione di uomo limitato ma chiamato a superarsi.
Insegnami a vivere con le mie ombre e le mie luci, con le mie dolcezze e le mie collere,
i miei sorrisi e le mie lacrime,
il mio, passato e il mio presente.
Fa’ che mi accolga come tu m’accogli, che mi ami come tu mi ami.
Liberami dalla perfezione che mi voglio dare, aprimi alla santità che vuoi accordarmi.
Risparmiami i rimorsi di Giuda,
che rientra in se stesso per non uscirne più, spaventato e disperato di fronte al peccato.
Accordami il pentimento di Pietro,
che incontra il silenzio del tuo sguardo pieno di tenerezza e di pieta.
E se devo piangere,
non sia su me stesso
ma sul tuo amore offeso.
Signore, tu conosci la disperazione che rode il mio, cuore,
il disgusto di me stesso, che proietto sempre sugli altri!
La tua tenerezza mi faccia esistere ai miei stessi occhi!
Vorrei spalancare la porta della mia prigione che io stesso chiudo a chiave!
Dammi il coraggio di uscire da me stesso. Dimmi che tutto a possibile per chi crede. Dimmi che posso ancora guarire,
nella luce del tuo sguardo e della tua parola.
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Come potrei incontrare e amare gli altri se non mi incontro e non mi amo
Signore, tu che mi ami cosi come sono e non come mi sogno,
aiutami ad accettare la mia condizione di uomo limitato ma chiamato a superarsi.
Insegnami a vivere con le mie ombre e le mie luci, con le mie dolcezze e le mie collere,
i miei sorrisi e le mie lacrime,
il mio, passato e il mio presente.
Fa’ che mi accolga come tu m’accogli, che mi ami come tu mi ami.
Liberami dalla perfezione che mi voglio dare, aprimi alla santità che vuoi accordarmi.
Risparmiami i rimorsi di Giuda,
che rientra in se stesso per non uscirne più, spaventato e disperato di fronte al peccato.
Accordami il pentimento di Pietro,
che incontra il silenzio del tuo sguardo pieno di tenerezza e di pieta.
E se devo piangere,
non sia su me stesso
ma sul tuo amore offeso.
Signore, tu conosci la disperazione che rode il mio, cuore,
il disgusto di me stesso, che proietto sempre sugli altri!
La tua tenerezza mi faccia esistere ai miei stessi occhi!
Vorrei spalancare la porta della mia prigione che io stesso chiudo a chiave!
Dammi il coraggio di uscire da me stesso. Dimmi che tutto a possibile per chi crede. Dimmi che posso ancora guarire,
nella luce del tuo sguardo e della tua parola.