mercoledì 11 novembre
il momento dello Zazen
prima dello Zazen
La vita è un gioco. I grandi del mondo profanano il gioco col profitto e si riducono a giocare solo in borsa. Quando esultano per il successo, altrove altri piangono. Ma i bambini e gli eremiti, i grandi ritornati bambini, continuano a giocare alla palla: la palla balza qui, balza là, allegra compagnia. La poesia sottostante è dell’eremita Zen Ryōkan, raffigurato nell’immagine. (da “Poesie di Ryōkan”, Editore La vita felice)
Dopo l’inverno, ecco la primavera, Prendo la scodella e scendo dalla capanna verso il villaggio. E’ primavera:
i bambini, felici, giocano alla palla lungo la strada. Gioco anch’io con loro, cantando una canzone: “Uno, due, tre, quattro…” Essi rispondono: “Uno, due, tre, quattro…” Così passa questa lunga giornata
di primavera, avvolta nella foschia.
“Uno, due, tre, quattro…” ed eccomi seduto anch’io in Zazen…. giocando alla palla in questa giornata avvolta nella foschia!
senza fare prediche, mi affido alla Via, alla cura dell’orto per il bene comune .
Il momento dell’ascolto del Vangelo (Mc 8, 31-38)
Ascolto il Vangelo leggendolo a chiara voce
Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse. Diceva queste cose apertamente. Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: «Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini». Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e del vangelo, la salverà. E che giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? Infatti, che darebbe l’uomo in cambio della sua anima?
Mi viene spontaneo accostare la semplicità dei bambini alla croce di Gesù, ogni volta che in questo pesante clima covid sento le grida degli alunni della vicina scuola elementare. Grida vivaci come prima del covid. Per noi adulti è cambiato tutto con questa mascherina sulla faccia e abbiamo perso la voglia di sorridere alla vita. Domenica ho fatto una passeggiata nel vicino parco Sempione: qua e là giovialità di bambini e allegria di cagnolini liberati dal guinzaglio! Non più con le gambe, ma nello Spirito mi sono messo a correre anch’io. I bambini e i cagnolini avevano reso lieve questa croce.
la preghiera
“Dove è Dio, lì è amore; dove è amore, lì vi è sempre servizio” (Madre Teresa dnella forma che senti tua. “Signore, anche a noi adulti l’anima dei bammbini, per giocare alla palla in queste giornate avvolte nella foschia: “Uno, due, tre, quattro… Amen!”
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