Milano, 30 aprile 2023
…siamo molto più di una macchina
siamo coscienza, entità infinite. Irriducibili…
Suscita profonda commozione il conoscere che un gruppo di italiani, volontari e missionari, hanno scelto di rimanere con il popolo del Sudan, paese africano precipitato nell’inferno della guerra civile. Hanno scelto di condividere la sorte della gente che li aveva ospitati, nonostante il pressante invito del governo italiano a mettersi in salvo con il rientro in patria. Questa considerazione che mi accompagna da giorni mi ha permesso la visione e l’ascolto con profondo interesse di un video segnalatomi da un amico, video che a mia volta segnalo a chi legge questa lettera. Eccone il link:
Si tratta dell’incontro di Federico Faggin, l’italiano della Silicon Vally inventore del touchpad e del touchscreen di cui tutti noi beneficiamo quando con la punta dell’indice diamo i nostri ordini al computer o al telefonino. A dir il vero, il seguire il discorso di uno dei più noti scienziati viventi da parte di chi, al riguardo, è a livello di asilo infantile, ossia il sottoscritto, è stato alquanto arduo, tuttavia fu un sacrificio abbondantemente ricompensato dalle considerazioni sulla coscienza e sulla spiritualità che lo scienziato offre nella sua testimonianza. Per quanto la mia capacità comprensiva sia impari a seguire l’ardita precisione della sua ricerca scientifica, questa mi è tuttavia un ammonimento prezioso verso quel pressapochismo a cui in religione si può ricorrere facilmente.
“Non basta nascere, ma è per rinascere che siamo nati”.
“In un mondo che tende a rendere l’uomo a macchina pensante, voglio capire perché voglio capire, e l’universo risponde a me, aperto al mistero che è dentro di me”.
A differenza della prima, la seconda frase potrebbe non essere letterale, ma è come è rimasta impressa nella memoria della mia coscienza dall’ascolto della registrazione. Con la stessa chiarezza attraverso cui scopre e amministra le potenzialità di cui è gravida la realtà fisica, Federico Faggin ugualmente riconosce e testimonia la realtà spirituale, distinta da quella fisica. La realtà fisica risiede fuori dall’uomo, quella spirituale risiede nella sua interiorità. “Siamo coscienza, entità infinite. Irriducibili. La materia è l’inchiostro con cui la coscienza scrive l’esperienza di sé”. “La realtà vera è quella interiore, quantistica, privata. Noi come entità coscienti siamo una parte-intero di Uno, Uno è tutto ciò che esiste, è Dio, diciamo” .
Si deve voler capire per capire, e non per un qualche guadagno: il capire in se stesso è puro e liberante. Soprattutto così è quando il capire tocca il limite del capire, nella chiara e consapevolezza di capire di non capire.
” È la coscienza che comprende, prova sentimenti ed emozioni. Senza questo sentire, saremmo robot. La macchina non sente. Non risponde se non è stata programmata. Invece noi dobbiamo impegnarci per trovare le risposte, dentro e fuori di noi. A partire dalla domanda principale: chi siamo?”.
“Prendiamo sul serio quello che sentiamo dentro. Il primo passo è interrogarci. Le nostre emozioni sono la finestra con cui conosciamo noi stessi”. In palio c’è la felicità? “Sì, ma non è solo quella di danzare a piedi nudi sull’erba. È l’amore per se stessi e per la vita. È gioia di essere arrivati a capire se stessi al punto di sentirsi integri, puliti. A casa”.
Quasi sempre in metropolitana o sugli autobus incontro la bella sorpresa che qualcuno, notando i miei capelli bianchi, si alza per darmi il posto a sedere. Accetto sempre ringraziando con un sorriso. Noto che questi gesti di generosità fioriscono da quella minoritaria porzione di viaggiatori che non hanno sepolto il loro sguardo nei social del loro telefonino. L’inventore del touchpad ci ammonisce:
“Siamo un mondo di potenzialità, di possibilità e di creatività pazzesca. Ci sono possibilità nel futuro che vanno ben al di là dell’intelligenza artificiale e dell’algoritmo. Siamo una coscienza che controlla un corpo da una realtà più vasta. Solo la coscienza può conferire significato e scopo alla vita che altrimenti, secondo la fisica, non ne ha alcuno”.
“Non basta nascere. E’ per rinascere che siamo nati!”
p. Luciano
N.B. varie citazione sono prese da:
https://www.repubblica.it/tecnologia/dossier/speciale-itw-2022/2022/09/10/news/faggin_intervista-364947457/amp/