Mi ha commosso Adil, un giovane marocchino incontrato sul treno lunedì sera sulla tratta Milano – Parma. Ha 29 anni e fa il tornitore a Milano. Mi ha detto che è fidanzato con Maria, giovane italiana di fede cristiana mentre lui è musulmano, e che non può sposarsi per motivo della differenza di religione. Gli ho subito detto che di per sé il Corano, che vieta il matrimonio di una musulmana con un cristiano perché i figli devono essere musulmani (condizione garantita soltanto dal fatto che il papà sia musulmano), invece permette al musulmano di sposare una cristiana. Adil mi ha dato questa risposta:
Se sposo Maria, saremo felici assieme finché vivremo su questa terra, ma quando moriremo lei non potrà venire in Paradiso perché pur avendo conosciuto l’Islam attraverso il marito non si è convertita. “Io dovrei andare in Paradiso e lei all’Inferno! Preferisco non sposarmi così lei rimane libera… Non potrei mai accettare che lei soffra e che io gioisca…”
Ascoltavo questo discorso e mi stavo armando di argomenti per contraddire il principio religioso di Adil; ma non ce l’ho fatta. Ho soltanto taciuto e pregato.
Adil stava piangendo.
p.Luciano
Nessun tag per questo post.