In ogni religione il pasto è compreso come momento sacro. Nel Vangelo il pasto raggiunge la sua manifestazione più santa quando Gesù spezza il pane annunciando che è il suo corpo dato e offre da bere il calice di vino dicendo che è il suo sangue versato. Gesù disse: la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda (Gv 6). Nel cammino cristiano il pasto costituisce il momento più religioso, il culto più elevato: è infatti comunione col corpo e il sangue del Figlio di Dio nel cibo e nella bevanda. Questo cibo e questa bevanda purificano, corroborano, suscitano nell’uomo il vigore per vivere, morire, risorgere. Un proverbio orientale dice: in un chicco di riso c’è il peso dell’universo. Ed è vero, perché per il formarsi di un solo chicco ha collaborato anche la miliardesima stella della miliardesima galassia. Il sole infatti gira nel cielo sostenendosi con tutte le altre stelle. Quando nell’eucaristia mangiamo il pezzetto di pane e beviamo una goccia del calice, in quel pezzetto e in quella goccia c’è l’onnipotenza del Padre che crea tutte le cose dal nulla, c’è la sofferenza del Figlio che muore in croce per redimere tutte le esistenze alla primordiale bellezza, c’è il soffio dello Spirito che educa tutto all’amore.
Mangiare e bere con atteggiamento retto è una pratica importantissima della vita religiosa. Doghen ha dettato delle norme molto accurate al cuoco del monastero Zen. Insegna a trattare anche una sola foglia di lattuga come il corpo del Budda, espressione che comunica così profondamente con la cena del Signore. Nella regola dei monaci benedettini scritta da San Benedetto, come nella regola dei monaci Zen scritta da Doghen “La cucina scuola della via”, è prescritto che il cuoco compia la prostrazione davanti al cibo e davanti ai fratelli, in segno di riconoscenza
Alcune preghiere prima del pasto.
* il “Padre nostro”
Padre Nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo Nome
venga il tuo Regno
sia fatta la tua Volontà
come in cielo così in terra
dacci oggi il nostro pane quotidiano
rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male
* preghiera della comunità Vangelo e Zen:
Unisco la voce e il cuore
e ringrazio l’alimento che è giunto
attraverso le vie della fatica.
Questo cibo è vita e nutre la vita.
Lo ricevo come offerta,
per offrire me stesso;
perché non nutra la fame dei miei desideri,
ma la vera salute di spirito e corpo.
Ecco, mangiamo il cibo
che è ristoro alla fame e alla sete del mondo.
* antica preghiera
Nessun tag per questo post.O Gesù, vincitore del male e della morte,
liberaci dalla tentazione di cercarti soltanto nel cielo.
Donaci la capacità di vederti in ogni essere, presente e vivo,
come il seme che attende la germinazione nel sole.
Fa’ che il nostro vivere insieme
sia sotto il segno della tua prima chiesa.
Insieme nella preghiera e nel lavoro,
insieme nel silenzio contemplativo e nella frazione del pane.
Insieme nel dividere i frutti del nostro lavoro,
insieme nel dividere i doni del tuo spirito.
Insieme nell’attesa del tuo ritorno,
insieme nel pacifico lavoro che accelera la tua venuta. Amen!